Divano, televisione e luci: gli schemi per organizzare spazi e arredi in soggiorno

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(projectfriday)  

Che caratteristiche deve avere il soggiorno perfetto? Partiamo dal presupposto che non esiste uno spazio ideale a livello assoluto, al di là dell’estetica ognuno di noi ne fa un utilizzo diverso; c’è chi lo sfrutta solamente per guardare la televisione, chi lavora nello studio ricavato all’angolo, o ancora chi trascorre il proprio tempo nell’area giochi con i propri bambini. Per rendere bella e pratica questa stanza bisogna pensare sin da subito all’organizzazione e alla gestione delle microaree, per rendere bello e fluido lo spazio senza zone più predominanti di altre.

Per approfondire questo tema ho deciso di partire da un appartamento che sto ristrutturando a Genova, si tratta di una casa di dimensioni comode, a forma rettangolare, tra le più funzionali a livello distributivo, con tre camere, due bagni e una cucina indipendente che affaccia su un doppio salone. L’ingresso è defilato, ma assolutamente interessante, poichè definisce una prospettiva allungata. Superato l’uscio di casa infatti, il salone non viene visto nella sua interezza, ma si scopre percorrendo il breve corridoio che porta a due ampie finestre esposte a sud, da cui si gode di un’ottima vista mare.

 

 

 

Il soggiorno è una “piazza d’armi”, mi ricorda una pista da pattinaggio, grande abbastanza da permettere almeno quattro diverse configurazioni. Definire la giusta posizione di divano, tavolo e lampadari è quindi un’operazione davvero divertente, che richiede però alcune valutazioni che riguardano:

  • la luce
  • i flussi, strettamente connessi al numero di persone ospitate
  • le aree di sosta
  • i punti focali
  • le visuali prospettiche

Sei punti estremamente importanti a cui va data una priorità. Vi starete chiedendo in che modo. Pensate a voi, a come siete fatti:c’è chi ha la passione per l’arte, e ricerca pareti verticali su cui disporre dipinti, chi è amante della simmetria, e ricerca elementi accoppiati ed equilibrati, o ancora chi vive il soggiorno sul divano, generando flussi alternativi per il passaggio da una stanza all’altra.

pufikhomes

vivadecora

bestinteriordesigners

arquitecturaecostrucao

 

 

Prima di iniziare: le regole per un buon progetto

Anche dopo l’avvento di Internet, il televisore continua ad essere presente in tutte le case, spesso in ogni stanza. La posizione corretta dello schermo è fondamentale non solo per garantire una perfetta visione, ma anche per evitare errori di postura e danni alla vista. L’altezza migliore a cui collocarlo varia in funzione della statura dello spettatore, dalla seduta e dall’origine della fonte luminosa naturale. Per garantire una corretta postura, il centro verticale dello schermo deve essere idealmente all’altezza degli occhi o leggermente al di sotto, lasciando 1/3 dell’altezza dello schermo al di sopra del centro focale; la luce non deve mai colpire direttamente la tv, ma colpire lateralmente, per non disturbare.

In un ambiente aperto è consigliabile posizionare il tavolo da pranzo (L I N K) lontano dall’ingresso, riservando un po’ di privacy in caso di visite.

La luce va studiata in base alle esigenze e alle funzioni, ed è molto soggettivo l’effetto che ha sull’uomo. Solitamente si accoglie la maggior quantità di raggi possibili, studiando una coppia di tessuti che funzionano come filtri (L I N K), per poter oscurare in maniera differente durante le diverse ore della giornata.

 

Master Bedroom with French TV Cabinet and White and Gray Curtains - Transitional - Bedroom

decorpad

Jilighting

Behance

Etsy

 

1 Infinite prospettive

Viste aperte e libertà di passaggio sono le chiavi di questa soluzione.

I divani sono solitamente doppi, lasciano molto spazio libero attorno, sono conviviali ma allo stesso tempo permettono di poter osservare la televisione e conversare. E’ una soluzione solitamente preferita da chi non ama restare tanto tempo davanti al televisore, preferendo trascorrere il proprio tempo leggendo un buon libro o chiacchierando con amici e familiari. Scegliendo un divano componibile, ossia realizzato da più pezzi di dimensioni ridotte facilmente accostabili, si hanno più configurazioni oltrechè una maggior adattabilità alle diverse funzioni .

I percorsi che si creano sono fluidi, senza troppi ostacoli, e l’area pranzo è centrale, molto vicina alla cucina, risultando comoda per il passaggio dei cibi, ma defilata rispetto all’ingresso.

Sono molte le aree di sosta che si creano attorno ai percorsi, e sono strettamente connesse ai punti focali e alle prospettive, che diventano parte integrante del progetto. Da ognuno di queste zone l’osservatore può godere dell’ordine distributivo, con punti d’interesse definiti da elementi d’arredo o decorativi.

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Frenchyfancy

2 Due grandi piazze

Ognuna potrà sembrare indipendente dall’altra, non tanto per la funzione, quanto per il limite apparente definito dall’arredo. Al contrario di quanto si creda, la sua bellezza sta proprio nella stretta correlazione dei due gruppi e nella loro indipendenza. Pensate ai ragazzi che studiano sul divano mentre i grandi pasteggiano, o viceversa all’ora della lettura domenicale sul divano, contemporanea allo studio nella zona del tavolo.

Il divano, ampio, solitamente più confortevole e dalla forma “a cucchiaio”  o a chaise longue, segna e circonda immediatamente una grande superficie, all’interno della quale le funzioni e persone sono raccolte assieme ad arredi e ad accessori decorativi, strettamente legati all’area maggiore. Le persone si sentono accolte e coccolate quando sono all’interno di questo spazio, e all’occorrenza si isolano con più facilità.

Il tavolo da pranzo è solitamente più decentrato, per non rubare la scena al divano, ma deve risultare comunque interessante, quindi contenere elementi estetici accattivanti, in linea con lo stile del salone.

In questo caso la parete  opposta alle finestre si svuota, accogliendo gruppi di sosta o aree contenitive, come madìe o mobili bar. Il passaggio è fluido e le prospettive sono limitate alle zone del divano e del tavolo. Capita spesso di scegliere questa opzione quando la famiglia è numerosa, i componenti superano le tre persone, e senza divisori si ha subito l’impressione, oltre il rumore, di essere in una ambiente a sè, separato dal soggiorno.

 

 

Malabar

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3 Simmetria e rigore

Non volete squilibrare lo spazio con volumi che pesano maggiormente su un lato?

Rispettare le esigenze e le regole di chi vive la casa, è compito di noi progettisti d’interni (L I N K) , al fine di rendere la vita all’interno della casa più confortevole e rilassante.

L’attenzione maggiore in questo caso va al divano e al tavolo, che devono essere selezionati assieme con molta attenzione stilistica e dimensionale. Il rischio è quello di creare corridoi interni tra i due pezzi e la muratura perimetrale, che limitano la circolazione e sortiscono l’effetto ‘corsia da supermercato’. Cercate di scomporre i due arredi principali, ad esempio scegliendo un poggiapiedi decentrato per il divano che interrompa la rigida composizione, oppure due sedie capotavola diverse dalle altre, per distrarre l’occhio e rendere la scena più divertente.

Le prospettive sono maggiori dello schema precendente, ma il colpo d’occhio maggiore si ha in ingresso oppure in corrispondenza della parete compresa tra le due finestre, che è bene arricchire con un quadro, uno specchio o un oggetto a parete o colonna.

blogloving

vivandtimhome

 

cocopalpinedesign

nordicdesign

 

Un progetto d’interni (L I N K ) è il primo passo per definire una casa su misura, per realizzare spazi a regola d’arte, funzionali e personalizzati.

 

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Ciao sono Giulia, architetto d'interni con la passione per l'arte contemporanea.

Mi occupo di interni residenziali, e credo molto nel concetto di architettura sartoriale, per abitazioni su misura per ogni persona. La mia passione per l’arte ha fatto nascere arthome, che include l’arte nelle dimore ed è fonte di ispirazione quotidiana.

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