Arredi in paglia di Vienna. Un moderno ritorno al passato.

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(copertina Samuel Wilkinson Launches, Serie Laties)

 

Chiudete gli occhi, immaginate di entrare in un bistrot francese e accomodarvi sulla prima sedia vicina. La riconoscete? Struttura lignea e fibra intrecciata che disegna una trama bucherellata: siete sulla famosa n°14 di Thonet, chiamata in seguito “sedia da caffè di Vienna”. La bellezza non è la sua unica caratteristica, perché la robustezza- narra la leggenda- fu provata dal suo creatore proprio durante l’Esposizione mondiale di Parigi del 1889. Un po’ per sfida e un po’ per gioco, egli lanciò il suo iconico oggetto da 57 metri di altezza della Torre Eiffel e lo ritrovò intatto. Il suo successo non però dovuto solo a questo, ma alla sua semplice eleganza.

Ma oggi non voglio parlarvi di lei e basta, bensì del suo materiale più raffinato, che sta rivoluzionando gli arredi moderni degli ultimi anni: la paglia di Vienna, o rattan per i più tradizionali!

 

 

Ricordo di aver visto al Salone del Mobile del 2018 qualche accenno a questo materiale e ne rimasi un po’ stupita all’inizio. Piccoli ritagli, come ad esempio la quadratura dell’anta di una cabina armadi, lo schienale di una sedia o il paralume di una lampada da tavolo. Da allora un aumento di produzione c’è stato, ma l’ultimo anno il numero aziende che hanno aggiunto questa gamma ai loro prodotti è quasi raddoppiato, indipendentemente dal valore economico dell’oggetto d’arredo.

Anche i social stanno confermando questa tendenza, che è accolta bene soprattutto dai più giovani.

 

 

Quando si parla di paglia di Vienna, Marcel Breuer e Charlotte Perriand sono di certo i nomi che più di tutti rimangono impressi nella nostra memoria, poiché strettamente legati al disegno di due deliziosi oggetti, la sedia profilata con struttura metallica, e il tavolo a spicchi scomposto. Da qui tutti abbiamo tratto ispirazione. Sono tanti gli anni trascorsi dalla loro nascita: 1928 per Cesca, e 1962 per Rio.

 

 

 

Oltre ai paesi nordici e francesi, si possono trovare molti accessori sul web, ma gli arredi più ricercati nascono nelle botteghe più sartoriali. Dettagli, come il bordo di alcune lampade, oppure paratie intere; l’utilizzo che se ne può fare è davvero infinito. Per i più precisi resta valido il fai da te che, su ante sagomate, permette di essere applicato facilmente.

 

 

L’abbinamento di questo rattan non è per tutte le case, ma quasi. Lo stile francese, bohémienne, è il più indicato: mobili chiari o neutri e forme sinuose non avranno bisogno di adattamenti.

Per gli amanti dello stile minimal occorre invece dimenticare la rigidezza di questo stile, ed ammorbidirsi in favore di uno più avvolgente, dal sapore retrò. Il classico, invece, può supportare un pezzo in rattan, ma occorre fare attenzione che l’elemento naturale non strida col contesto, apparendo troppo leggero o semplice; tuttavia nella zona notte un dondolo non stonerà di certo, regalandovi una coccola quotidiana.

 

 

 

 

 

 

La palette più adatta ai toni della paglia, quindi del legno chiaro, non è esclusivamente neutra. Oltre alle sfumature del grigio caldo, del cioccolato desaturato, ci sono i verdi, i rosa pesca, gli arancio albicocca, e per dare un contrasto più deciso, i neri.

 

 

 

 

 

Se non avete ancora scelto il vostro preferito non vi resta che iniziare da un pezzo, e rinnovare un piccolo angolo della vostra preziosa casa.

 

 

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Ciao sono Giulia, architetto d'interni con la passione per l'arte contemporanea.

Mi occupo di interni residenziali, e credo molto nel concetto di architettura sartoriale, per abitazioni su misura per ogni persona. La mia passione per l’arte ha fatto nascere arthome, che include l’arte nelle dimore ed è fonte di ispirazione quotidiana.

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