(copertina Danish design)
Alcune tendenze vanno e vengono, ma non tutte. Una che è stata popolare per anni e non mostra oggi alcuna sfumatura, è l’isola della cucina. Il design si schiera da uno schema a un altro, ma gli elementi che lo contraddistinguono rimangono gli stessi: un piano protagonista con gambe snelle o in appoggio su una bella base. Che la stanza abbia dimensioni ridotte oppure più ampie, vale la pena accogliere questo piano che da semplice appoggio è capace di trasformarsi in incantevole scenario dominato da un piano cottura con cappa aspirante scomparsa oppure quinta scenografica per incantevoli cene tra amici.
Non c’è dubbio, un piano aggiuntivo al top della cucina su muro offre uno spazio molto ampio, utilizzabile per cucinare oppure semplicemente come zona d’interscambio. Chi avrà optato per questa soluzione lo saprà, è come un jolly, attorno al quale si muovono centinaia di passi al giorno, e si animano molteplici scenari differenti. Attorno ad ogni isola c’è però un uomo, sostenuto da uno sgabello.
Quali sono però i più belli, particolari e anche iconici, quelli capaci di rendere giustizia alla cucina, classici oppure scultorei? Voglio proprio partire dagli iconici, dal più delizioso, bizzarro e unico, uno dei miei oggetti preferiti, che da anni risiede nella wishlist della mia vita.
1 Sella, Zanotta
Capolavoro di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, è opera d’arte prima ancora di essere oggetto di uso comune. Definito spesso un “ready-made”, per la sua semplice fattezza, nasce dal desiderio più istintivo e semplice, quello di creare una seduta dinamica, anti-statica, che permette all’uomo di alzarsi e muoversi liberamente in pochi gesti, istanti, roteando se necessario. Un concetto diametralmente opposto dal lavoro di Marcel Duchamp, che separa la funzione dalla creazione.
La base in ghisa semisferica è gommata, per garantire stabilità durante il movimento, e l’estetica è del tutto eccezionale, a partire dalla scelta dei colori: il rosa intenso per l’asse verniciato che viene smorzato dall’audace sellino in pelle nera e che contrasta la soave natura del colore femminile per eccellenza.
Zanotta
Zanotta
2 Bertoia, Knoll
Advanced interior design
My domaine | Knoll
Espacio living| Rue magazine Ad Spain
3 Master, Kartell
Più sportiva e semplice da accostare, la seduta progettata da Philippe Starck è vincitrice di prestigiosi riconoscimenti, come quello del Good Design Award 2010 e del Red Dot Award 2013. E’ icona di stile sin dalla nascita, merito della sua snellezza, dell’eleganza delle tre linee sinuose che si intersecano, e della mente moderna del suo creatore. Come in un déjà vu, lo sgabello, ricorda qualcosa di noto: è infatti la sovrapposizione di tre icone del design contemporaneo: la Serie 7 di Arne Jacobsen, la Tulip Armchair di Eero Saarinen e la Eiffel Chair di Charles Eames.
La sua composizione lo rende ideale per ambienti interni che esterni.
Kartell
Decorpad| Jane Zardo
Space shack| Dwr
4 Afteroom Counter Chair Sgabello
Il profilo della struttura lo fa sembrare un incastro di fili, la sua struttura, unita alla gamma dei colori, lo rende invece un prodotto di stampo anni ’50, seppur la sua reale natura sia del tutto contemporanea. Acciaio verniciato e seduta in legno, è realizzato in diversi materiali, che definiscono uno studio delle texture decisamente chic!
E’ elegante e sinuoso, ma capace di adattarsi sia ad ambienti minimali che classici. Realizzato a quattro mani, dalla coppia originaria di Taiwan, Hung-Ming Chen e Chen Wei-Yen, detiene un concetto che supera l’estetica: il suo obiettivo è quello di ridurre al minimo la materia, spingendo l’estetica a livelli altissimi. Quando si dice “less is more“!
Afteroom
Lekker Home| Clippings
Store menu |Sorensen Leather
5 Terraform, Gavin Keightley
Molti di voi inorridiranno alla vista, ma da amante dell’arte, delle forme irregolari e delle materie riciclate non potevo tralasciare questo sgabello nella mia lista. Il designer inglese è Gavin Keightley, e per realizzarlo ha utilizzato alimenti, tra cui patate, gelatina e gesso mescolati in stampi per un prodotto in tinte fluo.
Jolygram| Dezeen
6 Flink, Infiniti
In un angolo non se ne percepisce l’occupazione, merito della sua silhouette snella e della struttura ridotta all’osso. Disegnato da Thomas Pedersen, ha un’asse centrale in acciaio, un supporto in alluminio e una seduta imbottita, per una sosta del tutto confortevole.
Si adatta a un ambiente giorno, ma anche a spazi per bambini: si può avere in una doppia altezza, a seconda delle necessità. Ad alcuni ricorderà un giocattolo, ad altri una composizione di forme levigate naturalmente dal vento, come alcune rocce marine.
Infiniti
Architonic
7 Jean, E15
Pulito nelle linee, e attuale nei materiali, riveste un duplice ruolo , che lo rende adatto sia ad ambienti di lavoro che a spazi domestici.
Sembra delicato, ma è un effetto dovuto alla sua snellezza: la base a quattro gambe è la più semplice che si possa trovare, mentre il sedile si articola in due parti, due forme. La prima ha un bordo basso e assottigliato che avvolge la seduta, e la seconda un disco che rievoca la forma del frisbee, che inclinato verso l’alto diventa confortevole e geometricamente bilanciato.
E15
Architonic| Edilportale
8 Harmony, Poliform
Design allo stato puro, non solo per il nome del marchio che porta, ma per l’articolazione della sua forma. Il progetto è di Rodrigo Torres, che ha disegnato uno sgabello con una seduta leggera che sembra delicatamente appoggiata, come una piuma, alla struttura in acciaio.
Il materiale usato per la parte superiore è legno, non uno a caso, ma un rovere oppure un laccato a poro aperto, ossia un materiale vivo! Il contrasto della base con la seduta è la caratteristica principale di questo prodotto, dove l’apparente disordine delle linee viene riorganizzato nella parte alta, rappresentata da una superficie liscia e confortevole.
Il suo spazio ideale è classico contemporaneo oppure moderno, ma chic, dove prevalgono colori chiari e linee che definiscono un design puro.
Poliform
Poliform
9 Feel good, Flex form
Se amate il design avrete riconosciuto l’impronta di Antonio Citterio, classe 1950 e pioniere del design italiano.
Mi immagino lo sgabello in un nobile salotto, circondato da moquette e arredi in frassino. Si adatta anche ad ambienti più moderni, semplici e meno sofisticati, come open space dal gusto giovane, ma la sua eccellenza è visibile anche dagli occhi meno esperti. L’accostamento a pellami è suggerito quando si parla di sedute importanti, ma anche tessuti meno ricercati saranno in accordo con questa seduta.
E’ una seduta armoniosa, prima ancora di essere definita comoda ed equilibrata: la base in metallo lucido si unisce alla geometrica seduta, per un prodotto 100% Made In Italy.
Flexform
Cafeine| Deplein
10 Pipe, Magis
Si ritrova facilmente in spazi pubblici, anche se nasce per l’uso domestico. Ricorda molto i bistrot francesi, e la sua linea del tutto semplificata la rende funzionale, adatta ad ogni casa “senza fronzoli”.
La prima volta che l’ho visto ho pensato che fosse un oggetto creato a partire da una modellazione plastica, ingrandita poi su larga scala, ma la stabilità e l’indistruttibilità fanno pensare a tutt’altro. La giocosità è a mio parere la sua arma vincente: un tondino piegato per lo schienale, due gambe sostenute da un incrocio e una seduta bucherellata.
Non lo accosterei ad ambienti classici, al contrario giovani, non per forza moderni. Il suo posto ideale è in cucina, ma si può facilmente adattare anche agli altri spazi della casa.
Mohd
Magis
11 Nerd, Muuto
Attuale e moderno, è uno sgabello stiloso, merito anche della gamma cromatica cui viene proposta. Esiste la versione in nero, rosso, petrolio, verde o rovere naturale. Guardandola da lontano viene voglia di avvicinarsi e di sfiorarlo, per percepire appieno la sua morbidezza, la superficie perfettamente liscia; la forma della seduta consente di utilizzare la seduta su tre lati, sostenuti dalla scocca in legno multistrato curvo.
Disegnato da David Geckeler, è interamente realizzato in frassino verniciato oppure naturale.
Muuto
Silveira| ylighting
Muuto
12 Stay, Sè
Sè
Se vi piacciono gli anni ’80 questa seduta vi lascerà a bocca aperta. La base metallica dorata, in acciaio verniciato a polvere, contrasta e fonde le morbide sedute, studiate egregiamente sotto l’aspetto delle texture, per un prodotto di esclusiva raffinatezza.
Scontato affermare che si accosta bene a spazi romantici, eleganti, caldi e prevalentemente classici, meno a cucine dall’aspetto più moderno.
13 Lap, Smith Matthias
La sua estetica è semplicissima, la materia con cui è prodotto è di orgine naturale, e il suo design funzionale. Il punto di forza è la praticità: si può impilare, e conservare sul lato di una stanza senza occupare troppo spazio. Le sue gambe ricordano i cavalletti che sostengono i tavoli degli artisti, ma la seduta è arcuata, per rendere più confortevole l’appoggio.
Sta bene negli ambienti nordici, predominati da tinte polverose o neutre, in cucina, nelle aree di lavoro oppure per le stanze dei bambini.
Dezeen
Dezeen
14 Angui Bar, Aytm
Struttura in ferro verniciato a polvere o placcato ottone, alluminio e velluto di cotone. Tre materiali estremamente semplici ma allo stesso tempo di alta qualità. La distingue una silhouette sinuosa, dalle linee morbide e da tinte di fabbrica neutre, senza colori sgargianti o azzardati.
E’ ideale per soggiorni eleganti e ombrosi, sofisticati ma moderni.
Mohd
Phanto| Made in design
Il mercato è saturo di questi prodotti, ma occorre valutare con molta valutazione le caratteristiche tecniche, oltre che estetiche, per un prodotto di qualità!