Ci sono luoghi nel mondo che sono belli e basta, ed altri la cui bellezza viene aumentata esponenzialmente dalla mano, leggera, del progettista e dell’artista.
Nelle colline di Anacapri, poco lontano dal centro più glamour dell’isola, sorge una villa bianca nascosta da vigneti ed arbusti, dove opere d’arte contemporanea animano il giardino sviluppato su dislivelli.
Appena superato l’uscio si schiera un capolavoro del minimalismo: forme affilate, murature lisce e resine bianche, vetri trasparenti ed arredo essenziale, di alto design.
Ma percorsa l’intera proprietà ci si accorge che la vera bellezza è un’altra. Sta nell’insieme, in quell’ampio spazio che circonda la villa accompagnando l’osservatore in un percorso architettonico perfettamente integrato nel verde, in cui l’arte ed il design sono i veri protagonisti.
Partiamo dall’inizio. Si chiama Chalet azzurro, ma non per i colori del mare e del cielo: quando ancora le opere di ristrutturazione non erano avviate, in quella collina trascorrevano le loro giornate i campioni del calcio napoletano degli anni ’80. Maradona, Bagni, Boskov, un giro che ha segnato il territorio per sempre.
Il padrone di casa è del gallerista, nonchè collezionista Franco Senesi. Figlio d’arte, ha progettato in autonomia la villa che nel 2015 era un rudere abbandonato. Le opere edili sono state limitate dal vincolo paesaggistico, che hanno reso l’intera proprietà la una vera bellezza d’insieme.
Franco Senesi
Ogni centimetro dell’appartamento, che conta una superficie di 50 mq, è stato sfruttato attentamente. Il televisore, o meglio la lastra in vetro che scorre da pavimento a soffitto, è visibile solo quando in uso, il videoproiettore scompare nel controsoffitto, e le nicchie nascondono utili contenitori.
Gli arredi sono quelli indispensabili, e si contano sulle dita: di fronte alla cucina in acciaio si schierano 4 sgabelli, un divano in tessuto, una tulip di Eero Saarinen, un letto e due contenitori. Nient’altro.
Gli interni
Il design degli interni è essenziale e chiaro, mentre l’architettura pulita e rigorosa.
L’armonia di tutte le parti è la cosa che colpisce maggiormente appena si osserva lo scenario, ed è stata creata con una progettazione architettonica che ha integrato le opere d’arte e quindi la collezione, per un’abitazione su misura per l’uomo e per la l’arte.
Opera frontale in legno a layer di Peter Demetz
Sedia Tulip di Knoll
Ciò che colpisce, all’ingresso del living, è la scultura in bronzo di Carole A. Feuerman che si presenta in tutto il suo splendore con un bikini ed una cuffia dorata.
L’incarnato è davvero realista, così come il gioco dell’abbronzatura ed i minimi dettagli. L’acqua sul corpo, in silicone è applicata con un bastoncino il legno, goccia per goccia; le unghie definite da una manicure rosa e bianca, ed i capelli e le ciglia innestate in maniera perfettta.
Sulla base, in resina o bronzo, sono applicati 100 strati di vernice, successivamente carteggiati e pitturati a mano dall’artista.
Tuttavia per chi non ama l’iperrealismo c’è ben altro: la camera da letto ed il salotto ospitano quadri contemporanei.
Olio su alluminio di Antonio Sannino
Opera su legno di Omar Galliani
Nella veranda, a cavallo tra l’interno e l’esterno, è installata l’opera a muro di Matteo Pugliese e quella di Marco Cornini sul tavolo.
Scultura in marmo di Matteo Pugliese
La sfera dorata in bronzo di Gianfranco Meggiato rotea su sè stessa in un magico gioco di luci.
Le sedie sono disegnate da Harry Bertoia ed il tavolo Tulip da Eero Saarinen, entrambi prodotti da Knoll.
Gli spazi esterni ed il giardino
L’architettura diventa spazio di esposizione, ed il giardino il luogo perfetto per le opere scultoree raffiguranti figure maschili.
Sulla parete esterna della villa è installata un’opera di Daniele Sigalot, e sull’estremità della piscina un volto realizzato da Seo Young-Deok utilizzando prevalentemente catene di bicicletta.
Il volto di Seo Young Deok è accanto ad una doccia esterna in alluminio e legno.
Che il design fosse il benvenuto in questa casa lo avevo capito dall’inizio, ma non mi sarei mai aspettata di vedere dal vivo l’esclusivo calciobalilla Cristallino della Teckell. Un vero gioiello da collezione!
Cristallino, Teckell
Sparsi nella verde proprietà ci sono sculture che rendono ogni centimetro animato, vivo e sereno.
Scultura in bronzo di Willy Verginer.
Scultura in bronzo di Matteo Pugliese
Busto di Seo Young Deok
Le suo opere sembrano inviare un messaggio critico nei confronti dell’industrializzazione e della condizione umana. Trasmettono angoscia e impotenza. L’incapacità di liberarsi da un peso inestinguibile, di un disagio interiore costrittivo e paralizzante.
La scala che collega al terrapieno superiore, dove è in costruzione il letto galleggiante, avete capito bene GALLEGGIANTE (su altalena), è inglobata in una galleria bianca in resina, che mostra dall’alto scorci e tramonti incantevoli. I lavori in questa zona sono ancora in corso, ma il risultato è già sorprendente!
Nel giardino un arco in corten si trasforma in una cascata d’acqua a muro che termina su un pozzo abitato da ninfee e farfalle. Subito dietro si trova un tavolo da falegname restaurato, al centro dell’area pranzo, circondato da sedie Kartell rigorosamente bianche.
Le figure in bronzo di Paolo Staccioli sono state inserite all’interno di un tipico gozzo caprese, per mantenere la memoria storica del luogo.
Nulla è lasciato al caso. Anche un semplice albero diventa, nello Chalet, protagonista di un’installazione, creando un fil rouge che lega gli spazi esterni a quelli interni: le sagome dei tronchi sono state calcate per poter realizzare le opere specchiate di Rob Mulholland.
Su una fascia verde siede il Bronzo di Giuseppe Tirelli raffigurante l’angelo ebbro che, assoppito, riposa accanto ad una bottiglia.
Il terreno è arricchito da una pulito vigneto ed agrumeto che colorano e profumano lo spazio circostante.
La vista dietro il giardino è mozzafiato e permette di ammirare i famosi Faraglioni.
L’ospitalità caprese è degna di nota, e la città merita senz’altro una visita.