Parquet nel bagno, perché si!

Tabella dei Contenuti

Per ogni appartamento che inizio sono cinque o sei le domande che ricevo con più frequenza, ed una delle prime è proprio questa! Ad essere sincera finché anche io non ho deciso di utilizzare un legno nel mio bagno, ho sempre avuto qualche dubbio, ma voglio rassicurarvi e dirvi che, con alcune accortezze, si può fare!
La sensazione del legno è davvero unica, e camminarci sopra è qualcosa che riscalda subito il cuore!

 

LE BUONE NORME

 

#1 ventilazione

Sia che si parli di bagno che di soggiorno, è sempre buona norma tenere a mente questo punto, per garantire salubrità all’ambiente che vivete. Se poi si parla di bagno, l’accortezza è ancor più elevata. Quindi dopo ogni lunga doccia, fare uscire ogni traccia di umidità.

 

 

 

 

 

 

 

 

#2 i legni da usare

I migliori per stabilità, conseguente ad un contatto con l’acqua, sono il doussiè e l’iroko, originari dell’Africa, il merbau ed il teak, dell’Asia.

Ciò non vuol dire che il rovere, che cito non a caso poiché il suo utilizzo è sempre più frequente, non si possa utilizzare, ma occorre qualche attenzione in più.

A contatto con l’acqua tende infatti a formare macchie nere a causa della grande quantità di tannino ( sostanza naturale) che contiene.

 

 

 

 

 

#3 la finitura

Il parquet oliato, molto in voga negli anni ’80, è molto elegante ma certamente più delicato e facile da sporcare.

Il naturale è stato utilizzato molto in passato, ma oggi è tornato alla ribalta grazie al vantaggio di essere puro, senza sostanze che possano alterare la sua natura. Se ami un parquet senza graffi e di facile pulizia, anche questo non fa al caso tuo.

Il listello verniciato è  invece molto più adatto ai luoghi umidi perchè in superficie ha un sottilissimo film che lo rende impermeabile e di conseguenza più facile da pulire, al contrario dei precedenti. Inoltre la verniciatura permette di variare il colore in maniera del tutto personalizzabile.

 

 

 

 

#4 La posa

Nella galleggiante il legno è semplicemente appoggiato su un piano, con una posa ad incastro (o click), oppure con colla vinilica a cavallo tra l’incastro maschio-femmina.

Non nascondo che il mio consiglio si spinge prevalentemente per il prefinito, ossia quel materiale composto da uno strato di legno nobile minimo di 2,5 mm più un pannello ad alta densità centrale ed un legno, solitamente di conifera inferiore, per l’incollaggio. Consiglio sempre l’incollaggio della plancia al massetto di sottofondo, poichè permette all’acqua di non scorrere in luoghi insidiosi, evitando quindi il ristagno.

La mia risposta è quindi un sì! Il legno è un materiale unico, piacevole alla vista ed al tatto.

 

 

 

Seguimi su
Ultimi post
Newsletter
Ciao sono Giulia, architetto d'interni con la passione per l'arte contemporanea.

Mi occupo di interni residenziali, e credo molto nel concetto di architettura sartoriale, per abitazioni su misura per ogni persona. La mia passione per l’arte ha fatto nascere arthome, che include l’arte nelle dimore ed è fonte di ispirazione quotidiana.

Newsletter

Rimani sempre aggiornato sulle novità