(Designerdoorware)
Non conta l’età, che siate ragazzi, uomini o donne di mezza età, è cosa comune sognarlo. Capita quando si vive in una casa tradizionale da tanti anni, quando si visita una nuova casa, oppure quando i muri attuali impediscono il corretto svolgimento delle funzioni che devono accogliere.
Oggi, anche in funzione delle nuove tendenze conseguenti alla pandemia (L I N K), le case a pianta aperta sono la nuova tendenza. È una valida prova che le abitazioni contemporanee considerano gli spazi in un modo diverso: quando le stanze non sono chiuse, svincolate da tramezze divisorie, è più facile trascorrere momenti felici in maniera più conviviale e godere di ambienti che alla vista si fondono tra loro, mescolando dettagli, influenze e stili. È un concetto innovativo, che superando il mondo dell’interior design, sfiora un vero e proprio modo di vivere.
Ogni spazio aperto deriva dalla necessità di una maggior flessibilità, puntando su spazi che diventano multifunzionali, capaci di accogliere più funzioni. Questo principio viene via via accolto in maniera sempre più spontanea, soprattutto quando la ristrutturazione è totale e prevede una ridistribuzione generale dei vani.
Come gestire al meglio il progetto di un open space? Quali sono le cose più importanti da da non scordare?
Partiamo dal principio, tenendo a mente i motivi per cui si vuol creare questo spazio.
- Create aree aperte, apribili, utilizzabili da più persone, per più funzioni.
- Definite spazi invasi dalla luce. Quasi senza confini, seguendo scelte architettoniche che permettano il passaggio della maggiore quantità di luce naturale possibile, che aumenta la sensazione di spaziosità.
- Ogni spazio privo di muri divisori deve essere capace di aprirsi, ma anche di chiudersi in base alle necessità, e riservare piccole metrature ad ambienti più ridotti, dedicati a specifiche attività, attraverso pannelli mobili, semi trasparenti, oppure opachi. Aiuterà la vostra privacy!
Come far funzionare allora queste stanze aperte? Non ci sono segreti, è tutta una questione di pianificazione, che è la chiave per dar vita a un open space organizzato!
Luce e divisori
Fondamentale per ogni progetto d’interni, ma ancor di più quando si ha a che fare con piccoli spazi.
Ogni ambiente deve essere versatile, e garantire la possibilità di svolgere in maniera pratica diverse funzioni: cucinare, mangiare, giocare, distrarsi e rilassarsi. Pensate allora ad arredi, mobili o decori in maniera più ampia, partendo dal progetto su carta, individuando una posizione strategicamente esatta. Questa operazione vi consentirà di generare delle aree di sosta proporzionate ai percorsi interni.
Sfruttare la massima intensità di luce aiuta ad equilibrare la frenesia dei flussi che si creano automaticamente all’interno dello spazio.
Non è mai saggio generalizzare, ogni casa è un progetto a sè, ma scegliere di utilizzare porte in vetro può essere un’opzione vantaggiosa. Perchè? Il divisorio tra due aree interne al singolo spazio garantisce un importante passaggio di luce, regolabile attraverso eventuali tendaggi oscuranti. E la decorazione sarà solo un gioco da ragazzi!
Un altro aspetto vantaggioso è la capacità di illuminare un sottospazio interno all’open space, mantenendo comunque una buona privacy grazie alla presenza di un divisorio fisico.
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Un divisorio apparente
Con l’esperienza ho imparato che programmare uno spazio è sempre un buon punto di partenza. Vi aiuterà a capire come rendere questo spazio eccezionale, a piccoli step, prevedendo eventuali possibili errori.
Ricordate che il muro non è l’unico elemento in grado di generare una divisione. Scavalcate la realtà, quello di cui sto parlando è un limite visivo, che definisce un apparente divisorio, come un filo nero su un foglio bianco, una delimitazione d’area. Vi aiuterà a gestire due porzioni d’area.
Può essere un divano, posizionato lungo la traiettoria mediana della stanza, un tavolo sovrastato da un lampadario, un ampio tappeto in colore o finitura differente dal rivestimento principale, un abbassamento del soffitto, un cambio di colore o del rivestimento, o ancora la guida di un binario di luce a parete o soffitto.
Ogni singolo arredo genera nell’occhio umano una sosta, ed è per questo che individuarne la giusta posizione è così fondamentale. Ogni volume definisce una chiara distinzione tra due aree, strettamente connessa allo svolgimento di due azioni differenti: pensate solo alla didattica a distanza, o alla zona lettura solitamente accorpata alla zona della cucina.
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Altezza come spazio più intimo
Scattate una foto, soffermatevi a guardare la vostra stanza dopo che i muri divisori saranno demoliti. Considerate le giuste proporzioni che il vostro spazio richiede.
La rivalutazione delle altezze è un ottimo metodo per il ridimensionare una stanza. Il rischio maggiore è quello di avere un vano che risulti sterile, vuoto. Attraverso le altezze potrete modellare lo spazio per renderlo più accogliente, senza sottrarre superficie calpestabile. Non significa per forza creare una nuova controsoffittatura, ma ad esempio ridefinire un nuovo limite verticale visivo, attraverso l’utilizzo del colore o utilizzando un doppio tamponamento in grado di creare un taglio e abbassare la stanza.
Garantirà calore e renderà l’ambiente più intimo, immediatamente rivisitato.
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Richiami stilistici
Cucina e soggiorno sono i due indiscussi protagonisti di una doppia stanza aperta. Ma come progettarla senza commettere errori tra materiali, colori e stili? Quale può essere il legame tra le due funzioni?
La zona cottura è stata la prima ad assumere un aspetto diverso nel mondo dell’interior, finalizzato alla fusione con uno spazio limitrofo, aperto. Quello del salone. Basti pensare alle cucine contemporanee che, mimetizzandosi, assumono le sembianze di pareti attrezzate chiuse, o alla sintesi estetica del concetto di cucina, sempre più connesso al soggiorno.
L’esecuzione di un progetto stilisticamente corretto è il risultato di uno spazio altamente accattivante. E sono allora i materiali a diventare fondamentali, capaci di definire un calore alle pareti, una luminosità che funge da punto focale, da catalizzatore ma anche da richiamo. Il gres porcellanato che imita il marmo, il granito e la pietra, è sempre più accolto nei vari ambienti della casa, addirittura nella zona notte, scavalcando il limite che divide cucina e salone. Pareti per la tv, inserti verticali interni al soggiorno o pareti dedicate ne sono un esempio.
I materiali diventano connettori, capaci di legare due aree garantendo una forza estetica di grande effetto.
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Arredi Jolly
Dimenticatevi il resto della casa, cambiate approccio progettuale. Un open space è una stanza a sè, valutate quindi ogni arredo in maniera diversa; immaginate di sistemarli in una posizione, ma di poterli spostare, a seconda dell’attività svolta, in altri punti dello stesso ambiente. Ricordate inoltre che i materiali scuri, di dimensioni ampie, generano una sorta di barriera, un po’ come i divisori apparenti di cui accennavo prima.
Ecco i miei consigli per arredare il soggiorno:
- considerate arredi a scomparsa, come tavoli allungabili
- scegliete divani componibili, con elementi che possono essere spostati per variare forma e dimensione
- optare per materiali leggeri, semitrasparenti, che permettano in parte alla luce di filtrare
- mescolate arredi cavi ad altri chiusi, mantenendo una buona percentuale di contenitori non a vista accostati ad altri aperti per creare un movimento visivo ma soprattutto un’alta permeabilità alla luce. Vi aiuteranno inoltre a classificare gli oggetti in maniera ordinata
- Arredi sospesi. Per quanto riguarda i materiali, il vetro e il plexiglass sono consigliabili, poichè rendono lo spazio più fluido. Sì a tavoli con gambe non troppo protagoniste e a divani con piedini.
Questi trucchetti potranno aiutarvi a rendere la vostra stanza più spaziosa e proporzionata.
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Un progetto d’interni (L I N K ) è il primo passo per definire una casa su misura, per realizzare spazi a regola d’arte, funzionali e personalizzati.